Cosa andare a vedere a Roma in questi giorni? Ti consiglio la mostra di foto giornalismo al Mattatoio di Roma.
Il primo abbraccio di Rosa dopo 5 mesi in Brasile (“The first Embrace”, Mads Nissen); la lotta contro le locuste in Africa (“Fighting Locust Invasion in East Africa”, Luis Tato); il sollievo offerto da un cavallo a una paziente terminale francese (“Doctor Peyo and Mister Hassen “, Jeremy Lempin); la follia kitsch delle armi legittimamente detenute negli Stati Uniti d’America (“The ‘Ameriguns’”, Gabriele Galimberti); il fuoco e la cenere che hanno devastato una parte del Pantanal in Brasile (“Pantanal Ablaze”, Lalo de Almeida); l’ingegno di chi trova il modo di allenarsi ad arrampicare nel mezzo di una pandemia (“Log Pile Bouldering”, Adam Pretty); l’amore al tempo di un conflitto complicato e infinito (“Habibi”, Antonio Faccilongo); l’universo che si riscopre attraverso delle uova di rana in una goccia sulla punta di una foglia (“New Life”, Jaime Culebras); e l’amaro di un qualcosa che sembra a un primo sguardo una crisalide umana (“The human cost of COVID–19”, Joshua Irwandi); queste sono solo alcune delle storie che prendono vita alla 64° edizione del World Press Photo ospitata al MACRO Testaccio di Roma. Ciascuna è avvincente a suo modo, alcune ritraggono una realtà spaventosa, altre infondono speranza, ma questo lo si poteva immaginare, d’altronde cos’è la vita se non questo infinita alternanza.
Comments
Sono foto toccanti, emozionanti e suggestive. Grazie per avermi segnalato questa mostra interessante.